Perugia, il nuovo allenatore Castori si è presentato alla stampa. “Prima di tutto voglio fare un ringraziamento per l’accoglienza ricevuta, molto cordiale e calorosa. E’ un motivo in più per ripagare al meglio la fiducia che mi è stata accordata”.
Il nuovo tecnico del Perugia ha poi parlato subito della sua idea di squadra: “Per ciò che riguarda i giocatori, mi farebbe piacere avere atleti che facciano parte della mia idea di gioco, calciatori attaccati alla maglia, che siano funzionali e con voglia di sacrificarsi. Ho scalato le categorie per aver vinto dei campionati. Non mi sento appagato. la passino che avevo 40 anni fa è la stessa che ho ora. Mi piace guardare avanti e non indietro”.
Poi un accenno al gioco: “Ho visto una squadra con dei concetti di gioco vicino alla mia idea. Questo significa che posso trovare una strada già aperta. Poi, sia il Presidente che il Direttore mi hanno dato le giuste motivazioni per credere in questo progetto. Quest’anno la Serie B sarà molto dura in virtù anche di quelle squadre che sono retrocesse dalla Serie A. Sarà un campionato di B molto equilibrato. Dovremmo avere una squadra funzionale, una compagine che ha fame e che non abbia nessuna paura nell’affrontare questo campionato”.
I consigli di Pagliari e l’idea di gioco
“Con Pagliari ci siamo sentiti e mi ha dato qualche consiglio sul Perugia. A me piace una squadra che dia battaglia che lotti; è questo quello che vuole il tifoso. Non mi piace guardare al passato; io guardo avanti. il calcio è fatto anche di rapporti spiacevoli e non mi piace parlare di chi mi ha preceduto. Di Alvini posso dire che ha fatto un buon lavoro. Il mio primo pensiero è di giocare sullo spazio, non palla addosso, ma con il giocatore che si smarca in movimento. Il Perugia questo tipo di gioco lo aveva”.
La pressione della piazza di Perugia
“So che anche Perugia sia una piazza affamata di calcio. Cercherò di fare del mio meglio. Voglio una squadra veloce che sia capace subito di attaccare l’avversario. Il mio primo pensiero che trasmetterò alla squadra è quello di attaccare subito la porta avversaria. La squadra dovrà essere convinta di fare un certo tipo di calcio. A me non piace fare prediche lunghe alla squadra; poche cose, ma che vengano subito recepite dai giocatori. Ho mille difetti ma so quello che voglio dai giocatori”, ha concluso.
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